HABITAT COSTIERO La penisola di Sirmione, oltre ad essere una meta turistica di fama internazionale, è anche un territorio molto affascinante dal punto di vista naturalistico: le sponde del lago, infatti, svolgono una funzione molto importante per la crescita di macrofite e macroalghe, per la deposizione di uova di pesci, per lo sviluppo di specie vegetali ed animali bentoniche tipiche di questo habitat (macro e microinvertebrati, alghe, rotiferi, etc.) che sono delle componenti importanti nella ciclizzazione dei nutrienti in tale ecosistema. In particolare la zona litorale è caratterizzata da una buona ossigenazione, notevole radiazione luminosa e un'ampia escursione termica. Per questi motivi, soprattutto in tale zona, sono presenti produttori primari come macrofite, alghe incrostanti, fitoplancton sedimentato, generalmente assenti nella zona più profonda e quindi si ha una maggiore varietà di fonti di cibo che a sua volta determina un'alta diversità specifica degli organismi macroinvertebrati agendo sul regime alimentare (fitofanghi, predatori, detritivori). Nella penisola di Sirmione si riconoscono tre microhabitat principali: Il canneto è costituito da forme vegetali del tipo della canna comune, classico esempio di vegetazione fissata al fondo con radici, che emerge parzialmente dall'acqua. Queste canne palustri fungono da piante pioniere preparando il suolo sul quale potranno attecchire altre piante. La cosiddetta "cannuccia di palude" (Phragmites communis e Phalaris arundinacea), con il suo tipico ambiente riveste una notevole importanza nell'economia lacustre, essendo luogo di rifugio e di riproduzione per alcune specie ittiche tra le più pregiate, oltre che per la fauna nidificante. La fascia costiera del Comune di Sirmione è occupata dalla cannuccia per circa 3.5 km lineari, vale a dire quasi un 25% dell'intero perimetro peninsulare, con una profondità media attorno al metro. Annualmente le zone a Phragmites communis sono soggette a sensibile riduzione ad opera dell'intervento dell'uomo. Poco preoccupato a conservare un ambiente tipico e di così grande importanza ecologica. Edizione a cura del Coordinamento E. Zilioli, CNR-Milano
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foto Matteo Brovelli
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